Tacchi a spillo, trench, corsetti, pizzi, lingerie a vista, colletti oversize: questo è solo un assaggio di ciò che è stata la sfilata SS26 di The Attico, intitolata “Lei è così”.
Le due fondatrici del brand, Giorgia Tordini e Gilda Ambrosio, scelgono di mandare un messaggio preciso con questa collezione: la donna può essere qualsiasi cosa, senza avere paura di nessuno.
Non deve limitarsi a una sola forma, ma può essere una miscela versatile, e, alcune volte, anche contraddittoria. Può mescolare tessuti, colori, modelli, abbinandoli e stratificandoli senza seguire regole prestabilite.
Questa versatilità si riflette in una varietà di look meravigliosamente realizzati. Prendendo modelli di vari indumenti che conosciamo e decostruendoli in modi inaspettati.
La collezione traduce in abiti l’idea di una femminilità impossibile da definire, ma immediatamente riconoscibile.
Proprio per questo, la sfilata non ha bisogno di scenografie complesse né di effetti speciali, il set essenziale e quasi cinematografico crea un’atmosfera vagamente distopica.
La sfilata si sviluppa come in 3 atti: l’apertura daywear con trench e tailoring oversize, il secondo momento dominato dalla camiceria destrutturata e dalla lingerie a porter (reggiseni e slip dress), e un finale più notturno, sensuale e teatrale.
La palette cromatica risulta essere sofisticata e bilanciata: neutri polverosi come sabbia, greige e talpa dominano l’opening, alternandosi a grigi perla e ardesia, mentre il bianco latte e l’azzurro illuminano i look centrali. Il nero prende il sopravvento nella parte finale, caratterizzata da una carica più notturna e teatrale. Tocchi di rosa shocking, giallo lime, rosso vivo e bordeaux emergono come accenti pop, mentre l’animalier (zebra e leopardato) irrompe a sorpresa dando al look un’energia provocatoria.
La collezione gioca su contrasti calibrati. Nella prima parte domina la silhouette a V: spalle importanti, maniche ampie, colli oversize, trench a matita e sovrapposizioni che avvolgono le spalle ma lasciano intravedere il corpo. Il corpo è avvolto ma mai nascosto del tutto: la vita scivola verso la schiena lasciando intravedere lingerie e pelle suggerendo una sensualità quasi accennata.
Nella seconda parte seguono silhouettes più liquide e allungate: gonne a colonna, slip dress e spacchi asimmetrici. La sensualità è protagonista nei materiali: trasparenze in pizzo, rete e tulle svelano il corpo i un gioco di “vedo non vedo”, fili di corsetti impreziositi da piume aggiungono una dimensione scenografica e quasi teatrale. Infine, un fiocco (mini), a volte sul petto o sul retro dei pantaloni è un motivo che spezza il rigore e introduce un tocco di ironia.
La collezione si completa con un’attenzione speciale agli accessori: alte zeppe di sughero con tacchi a spillo, le nuove The Ornella Platform che fondono tacco pieno e stiletto, e Mary-Jane dai colori accesi. Tra le borse troviamo maxi hobos morbide per il giorno e la Passeggiata mini, rivisitata in sette varianti.
Il risultato è una sfilata che celebra l’idea di una donna che cammina sicura, racconta la sua storia e usa il proprio stile come dichiarazione di indipendenza.