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Si è spenta un’icona, addio a Sandra Milo

La musa di Fellini, un vestito cucito dalla nonna segna la sua rinascita, una carriera incredibile e una vita costellata di passioni, battaglie e libertà

di Annalisa Tortora
4 min

Sandra Milo, al secolo Salvatrice Elena Greco, nata a Tunisi l’11 marzo 1933, è morta ieri, 29 gennaio 2024 spegnendo i riflettori su una stella che, nella mente del pubblico rimarrà sempre luminosissima.

Svampita, apparentemente, eterna ragazza, complice la voce acuta che le faceva gioco nell’interpretare il ruolo, Sandra Milo è stata una delle più importanti attrici del cinema italiano ai tempi in cui si stava scrivendo la storia del cinema: Fellini, di cui è stata la musa e grande amore della sua vita, De Sica, Mastroianni, solo per citare alcune sue collaborazioni.

Una donna libera che ha combattuto per i diritti dall’eutanasia a quelli delle persone considerate “diverse” da tutti gli altri che invece si definivano “normali”. Una donna dalle grandi passioni che ci ha abituati a una costante poco consueta: un sorriso sincero e coinvolgente.

La vita

Sandra Milo diceva di non temere la morte, cresciuta durante la guerra tra i bombardamenti la possibilità di morire era quotidiana e soffermarsi sulla paura sarebbe stato inutile. E’ stata una grande attrice del grande schermo prima di approdare in televisione e i suoi ruoli, spesso di donna svampita, un po’ “tonta”, ne hanno caratterizzato il personaggio anche fuori dal set. Sandra Milo, però, è stata capace di far capire che oltre a quell’immagine c’era invece una donna profonda, di grandi sentimenti e fortissime passioni. Il primo matrimonio a 15 anni, ne seguiranno altri 3. 3 figli e due amori grandissimi: Federico Fellini, il grande amore della sua vita a cui rimase legata per 17 anni nonostante lui fosse sposato, e Bettino Craxi. Il primo ruolo importante nel 1959 con ‘Il generale Della Rovere’, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava una prostituta e recitava al fianco di Vittorio De Sica. Da quel momento circa 70 film e poi televisione e teatro. Una fonte inesauribile di idee ed energia, così viene descritta da chi ha avuto occasione di lavorare con lei. Raccontata come una donna gentile e accogliente, solidale e sinceramente amica delle donne, dote poco consueta nel mondo dello spettacolo. Una donna che sapeva sorridere sempre, anche quando il dolore era profondo e sembrava insormontabile.

L’immagine

Segni distintivi inconfondibili: la chioma bionda che la accompagnerà per tutta la vita senza mai cambiare, l’immancabile rossetto e i tacchi a spillo. “Le abbiamo messo il rossetto – racconta commossa la figlia, Debora Ergas, ai microfoni di Alberto Matano – perché lei mi diceva sempre ‘io senza rossetto non vado a buttare nemmeno l’immondizia’. Poi i tacchi a spillo, perché Sandra Milo senza tacchi a spillo non andava nemmeno sugli scogli.”

Durante un’intervista sulla sua vita lei racconta di un aneddoto che ci offre un prezioso spunto di riflessione: “Mi sposo a 15 anni, rimango incinta ma perdo il bambino. Torno da mia madre: sto male, non mi alzo dal letto. Poi un giorno di primavera, mi alzo e chiedo alla nonna di farmi un vestito. Lei stacca una tenda di casa con cui mi cuce il vestito. Esco col vestito, e tutti si girano a guardarmi. E’ lì che capisco di essere bella. Quel giorno nasce Sandra Milo.” Un vestito segna la sua rinascita e le consegna l’immagine di se stessa che il dolore aveva offuscato: un messaggio potentissimo e più che mai attuale.

Ed è così che Sandra Milo sarà sempre colorata, luminosa, tra paillettes e cristalli, eccentrica nei suoi outfit estrosi e appariscenti. Uno stile inconfondibile fatto di colori, pastello o dalle tonalità vivaci, pizzi, stampe, pois, fiori. Negli anni Sessanta indossa i tubini che le evidenziano le curve, mozzafiato per quei tempi, pantaloni a 3/4 e gonne a ruota, spesso ricoperte di decori floreali. Capi che esaltassero il punto vita a cui lei aggiungeva maxi cinture e fusciacche, seguendo perfettamente i dettami della moda del tempo e valorizzando la sua fisicità.

Sensuale sempre, anche a 90 anni, perchè per lei una donna, se vuole, può conquistare chiunque: trasparenze, spacchi, pizzi, scollature. Lo stilista ischitano Rocco Barocco, che ha vestito l’attrice per gran parte della sua vita e della sua carriera, a proposito della sua sensualità e delle sue forme dice: “Sandra era molto sexy. A differenza di tante altre aveva un bel punto vita, un bel seno e bei fianchi. Nonostante non fosse una taglia 40 era perfetta, con gambe lunghissime e belle”.

Elegante e mai volgare, leggera e insieme profonda, un’aria sbarazzina da ragazzina nonostante le rughe dei suoi 90 anni. Grinta, giustizia e libertà racchiuse in un folto capello biondo dietro uno smagliante sorriso adornato da un rossetto rosso: questa l’immagine di lei che rimarrà sempre.

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