Sommario
Dopo l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e tanti altri ospedali disseminati lungo tutto lo Stivale, il progetto “Io nonostante tutto” di Asso Style Image approda anche in una delle strutture ospedaliere più importanti d’Italia.
Il progetto
Il progetto “Io nonostante tutto” è nato per restituire sicurezza, benessere interiore e self confidence a tutte quelle persone che hanno affrontato, o stanno affrontando cure oncologiche. L’obiettivo è quello di accompagnarle nel percorso di valorizzazione della loro immagine, per quella che è oggi, con la terapia in corso o con la terapia appena terminata, attraverso l’uso sapiente di abbigliamento, colori, accessori, make-up e skin care.
Il cancro è una malattia ancora difficile da affrontare. Si configura il più delle volte come un’esperienza solitaria, difficile da condividere con chiunque ti stia intorno e che spesso rende difficile il guardarsi allo specchio: l’immagine riflessa non sei più tu.
Perché curare la propria immagine quando sei o sei stato un paziente oncologico?
Le cure per il cancro sono invasive, salvano la vita, spesso la restituiscono. Salvano la vita ma lasciano dei segni che possono, temporaneamente, ma non solo, configurare un’immagine spesso tanto diversa da quella a cui si era abituati e, nel caso delle donne, portare via tratti distintivi di femminilità di cui le donne si vedono private senza se e senza ma.
Queste cure però sono il percorso per guarire e riprendere in mano la propria vita e per farlo, per combattere questa malattia, è necessario usare ogni forza a nostra disposizione, sia fisica che mentale, prendendosi cura di sé molto più di quanto si è abituati a farlo normalmente. Ed è in questo contesto che si inserisce il progetto di ASI: prendersi cura di sé e della propria immagine significa riscoprirsi attraenti, unici, “nonostante tutto” e anche questo può aiutare a migliorare non solo l’atteggiamento con cui ci si approccia alla malattia ma anche, in modo più trasversale, la qualità della vita.
Tre incontri per riscoprirti nei tuoi panni
Il progetto, presentato a ottobre presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano ha già varcato la soglia di alcuni tra i reparti oncologici più grandi d’Italia e ora, in collaborazione con l’Associazione Loto, si appresta, il 18 maggio a portare il suo contributo presso il Policlinico Gemelli di Roma.
Il percorso si estrinseca su tre incontri durante i quali i partecipanti ricevono una consulenza armocromatica e un’analisi del viso.
Tutti gli appuntamenti sono erogati gratuitamente presso le strutture ospedaliere da professionisti esperti iscritti ad ASI, associazione italiana di consulenti d’immagine professionisti, che riunisce i migliori tecnici del settore, accomunati da elevate competenze teorico/pratiche, e dagli alti standard di competenza e professionalità che questa professione impone.
Il lavoro di un consulente d’immagine si incentra su un unico obiettivo: far emergere un’immagine coerente ed armoniosa perchè un’immagine realmente coerente con il proprio valore aiuta a guardarsi allo specchio rendendoci realmente soddisfatti della figura che questo ci restituisce. Per questo motivo “Io nonostante tutto” entra nei reparti oncologici: occorre fare ricorso ad ogni risorsa per affrontare una battaglia tanto impegnativa e la forza, spesso, va ricercata in modo prioritario dentro se stessi.
Al termine del percorso vengono dati tips di valorizzazione della figura e del viso coerentemente alla palette personalizzata e nel rispetto dello stile individuale.
Sentirsi bene nel proprio corpo, anche in terapia, è possibile
La campagna di sensibilizzazione che parla di questa malattia è forte, tanti sono i messaggi che infondono coraggio e tentano di normalizzare lo status di una persona malata.
Allo stesso tempo la cura dell’immagine viene scambiata spesso per frivolezza, per un’attenzione affondata non sulla sostanza ma sulla forma.
L’intenzione di “Io nonostante tutto”, invece, è quella di scendere in profondità passando per l’esteriorità perché l’immagine diventi essa stessa un mezzo di benessere e di autorealizzazione, configurandosi come sostanza attraverso l’utilizzo di linee e colori.
I feedback ricevuti fino ad ora da medici, pazienti e dalle loro famiglie, ha riempito gli straordinari professionisti di ASI di orgoglio e di ancora più desiderio di fare, di offrire un nuovo punto di vista, di aiutare a costruire un paio di lenti diverse con cui osservare la realtà estetica nel momento della malattia.
Perchè piacersi, sentirsi belli, attraenti, desiderabili, è possibile anche quando il corpo porta i segni del cancro. Perchè a volte, è anche possibile, imparare a volersi bene e piacersi nonostante quella malattia. Perchè anche nella malattia, “io”, nonostante tutto, sono una persona meravigliosamente unica.