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Chiara Salomone e Neurofashion

Psicologia, neuroscienze e moda: gli abiti non esistono senza le persone

di Annalisa Tortora
3 min

Intervista a Chiara Salomone, Faschion neuropsychology expert e Neurofaschion consultant. Conosciamo da vicino l’esperta che guiderà la rubrica “Neurofashion”, che ci terrà compagnia ogni giovedì a partire dalla prossima settimana: una rubrica imprevedibile e innovativa che alternerà contenuti scientifici ad analisi di tendenze a consigli di benessere a curiosità sul tema moda.

Il punto di partenza: gli abiti possono (e dovrebbero, auspicabilmente) essere uno strumento di promozione del benessere individuale e collettivo. Gli abiti che indossiamo influenzano i nostri comportamenti, le nostre emozioni e in fondo un abito non esiste senza la persona che lo indossa e insieme le persone non possono non vestirsi!

Raccontami del tuo percorso: da dove nasce e come arriva? 

Il mio percorso nasce dalla mia convinzione che nella vita si può essere e fare tutto ciò che si desidera. Per tanti anni ho vagabondato tra aziende e corsi di formazione per riuscire a dare un nome alla mia passione, poi poco prima del lockdown ho scoperto la psicologia della moda e ho pensato che era in questo contesto che avrei potuto esprimere tutto ciò che studiavo da anni e che è la mia passione (ossessione).

Da sempre sono stata appassionata di moda, di abbigliamento e di psicologia, le persone vestite mi hanno sempre incuriosito.

Mi sono laureata in scienze e tecniche psicologiche e poi in scienze cognitive, ho lavorato con grandi aziende occupandomi di neuromarketing e formazione. Dal 2020 mi occupo esclusivamente di psicologia e neuroscienze applicate al settore moda.

Mi sono formata in Italia e all’estero e attualmente mi sto specializzando in psicologia per il benessere, l’empowerment e le tecnologie positive.

Che cos’è “Neurofashion“? Da dove nasce e dove arriverà?

Neurofashion è un termine da me coniato e registrato nato dall’esigenza di unire psicologia, neuroscienze e moda.

Indica, infatti, l’applicazione delle intuizioni delle neuroscienze, delle scienze cognitive, della psicologia e dell’economia comportamentale al fashion.

L’idea è quella di utilizzare gli abiti come strumenti di promozione del benessere individuale e collettivo.

Quanto (e perchè) è importante conoscere e riconoscere gli aspetti psicologici legati alla moda, all’abbigliamento, all’immagine?

A mio avviso tantissimo. Gli abiti non esistono senza le persone e le persone devono necessariamente andare in giro vestite. La moda non può prescindere dalle persone e le persone sono corpo ma anche mente. I nostri abiti sono scelte che influenzano i nostri comportamenti, le nostre emozioni e le nostre performance ecco perchè è fondamentale conoscerne le potenzialità.

La moda è un fenomeno sociale ma anche individuale: la moda tocca tutti anche chi pensa di essere immune.

In tanti, anche persone che godono della mia stima, continuano a dirmi: “sì, ma è troppa attenzione alla forma e poco alla sostanza”. Perchè secondo te le persone rimangono così radicate, quasi trincerate, in questa credenza?

Nella domanda c’è la risposta. Si tratta di una credenza limitante e, mi permetto di dire, giustificante. È indiscutibile che viviamo in un mondo orientato al fuori più che al dentro ma il fuori è espressione del dentro e forse è questo che andrebbe sottolineato. Non possiamo “rivoltarci come calzini”, passami il gergo, per far vedere la sostanza, abbiamo bisogno di mostrarla attraverso la forma. Questo non è facile e siamo poco educati a farlo. Ci hanno insegnato ad apparire più che ad esprimere/manifestare chi siamo.

Qual è la tua specialità?

Insegnare ad utilizzare gli abiti come strumenti per accrescere il proprio benessere e migliorare le proprie performace.

In particolare mi occupo del significato psicologico di abiti e accessori focalizzandomi su come questi impattano sulla vita delle persone.

Creo percorsi di weelbeing sfruttando il potere degli abiti.

Qual è il tuo ruolo e quello di Neurofashion nel mondo della consulenza d’immagine?

Il mio ruolo è far conoscere il Neurofashion. Il Neurofashion credo sia il prossimo step della consulenza d’immagine (la sua evoluzione). Per personalizzare il servizio è necessario conoscere sempre più a fondo di cosa le persone hanno bisogno per migliorare il proprio benessere, come creare un link tra dentro e fuori. Inoltre sono convinta che conoscere quale impatto gli abiti/accessori/forme/colori hanno sulla nostra psiche sia fondamentale per promuove un cambiamento coerente e duraturo.

Dalla prossima settimana partirà la tua rubrica, qui su Iconic Image: raccontami cosa potremo trovarci leggendola

Sarà una rubrica imprevedibile e innovativa. Alterneremo contenuti scientifici, consigli di benessere, analisi di tendenze, spunti di riflessione e curiosità tutte a tema moda con la lente della psicologia positiva e delle neuroscienze.

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