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Dress Code negoziale: attrazione

I consigli di Ilaria Marocco, Business Dresscoder, specializzata nella gestione dell'immagine pubblica.

di Ilaria Marocco
2 min

Nei primi blocchi abbiamo compreso che l’immagine è un filtro attraverso cui passa la nostra essenza e con l’abbigliamento mettiamo in atto un processo comunicativo: il contenuto troverà spazio se il contenitore è accattivante.

Da dove siamo partiti: Immagine, pregiudizio ed empatia

Anni di studio e di approfondimenti mi hanno portato a generare un metodo di analisi e ad identificare 4 parametri valutativi dell’essere umano. Ne abbiamo già analizzati due: il pregiudizio e l’empatia.

Sappiamo che i capi che indossiamo comunicano basandosi su convenzioni e codici oggettivi e soggettivi, non rispettarli genera l’allontanamento dal gruppo sociale con cui interagiamo. Sappiamo anche che istintivamente siamo propensi a fidarci di ciò che conosciamo (a causa dei neuroni specchio). Il PreGiudizio (giudizio dato prima di conoscere), ci guida nel curare l’impatto sull’interlocutore che a colpo d’occhio, inevitabilmente, sarà portato a trovare conferme (o differenze) della nostra somiglianza a lui. Sappiamo anche che esistono degli stili comunicativi (passivo, attivo ed assertivo) e che rappresentano la gamma dei comportamenti che caratterizzano la comunicazione interpersonale (verbale e non).

L’Empatia si colloca intuitivamente in questo complesso di regole: è il termine usato genericamente per i processi che implicano l’immedesimazione o la comprensione dello stato dell’altro. Quindi, generare empatia “a colpo d’occhio” risulterà un ottimo modo per essere riconosciuti dal nostro interlocutore (e quindi per farci ascoltare).

L’Attrazione

Il Journal della Stendford University ha pubblicato una ricerca in cui si dichiara che “nella società le persone più attraenti tendono ad essere più intelligenti e popolari”.

Questo succede perchè, di norma, le persone attraenti hanno più relazioni e di conseguenza più possibilità di avere opportunità lavorative e di conseguenza guadagni maggiori. Quindi per la proprietà transitiva, le persone attraenti guadagnano di più ed hanno più successo delle persone poco attraenti.

Attenzione!!! Ho detto attraenti, non ho detto belli! La bellezza come dato oggettivo semplicemente non esiste.

Chi sono le persone attraenti?

In primis sono persone che credono fermamente di esserlo!

Tecnicamente parlando una persona attraente è colui o colei che si sa valorizzare e sa generare armonia con le sue forme.

Tutti noi siamo attratti e tendiamo a seguire ciò che è bello e/o attraente perchè genera fiducia e quindi ci fa sentire tranquilli.

Elliot Aronson, psicologo comportamentale, afferma che un’alta percezione di sé alimenta feedback positivi e questo ha un ruolo determinante nel risultare attraenti agli occhi degli altri: le persone che si sentono attraenti hanno lo stesso successo di coloro che lo sono realmente. Esempio? Mai visto un ragazzo magrolino, bassino, con la pelle un po’ rovinata e pochi capelli in testa fidanzato con una modella alta, bella, formosa ed attraente?

Consiglio: vestiti in un modo in cui ti senti a tuo agio e vai a fare una passeggiata per una via frequentata della tua città ripetendo mentalmente “come sono bello!”. Poi raccontami se e cosa succederà in conseguenza a questo approccio.

A questo messaggio inviato, le persone risponderanno con lo stesso trattamento delle persone attraenti e questo creerà un flusso continuo e rigenerante di autostima a conferma della tua avvenenza.

In questo modo tenderai a sentirti sempre meglio e gli effetti per il benessere psicologico saranno innegabili.

Naturalmente il percorso per aumentare e rafforzare l’autostima non coinvolge solo lo stile ma anche mente, corpo e competenze. Questo è un punto di partenza di grande valore e probabilmente il più immediato su cui intervenire.

Quando si viene considerati attraenti?

Quando rispettiamo le proporzioni.

La mia immagine deve mettere il mio interlocutore in uno stato emotivo affine alle parole e al messaggio che comunico. Questo sistema di ricerca della pace e quindi della simmetria era ben noto fin dall’antichità, non è una mia scoperta, la chiamavano “sezione aurea”: una rappresentazione figurativa del numero aureo, ossia un numero irrazionale (che non termina mai) che equivale circa a 1,6180339887. In geometria viene “trasformata” in linee e proporzioni, diventando appunto la sezione aurea che in sostanza è un rapporto e identifica le forme più armoniose della natura che il nostro cervello associa alla perfezione.

Consiglio: Socialmente vengono considerate armoniose due fisicità che sono la silhouette trapezio per l’uomo e quella clessidra per la donna. Quindi se la tua conformazione fisica non rispetta queste silhouette devi:

  • Inserire volume dove naturalmente manca
  • Creare dei focal point sugli skinny bits

Non è una questione di taglia ma di proporzioni!

Nella consulenza d’immagine la sezione aurea si traduce nella regola dei terzi che consiste nel creare outfit con proporzioni divise in terzi invece che a metà.

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