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L’empatia nel look:il percorso professionale di Francesca Giovannardi

Oltre il make-up, una consulente che valorizza la diversità e l’autenticità

di Redazione
3 min

In un viaggio affascinante tra colori e stile, abbiamo conosciuto Francesca Giovannardi, una voce emergente nel mondo della consulenza d’immagine. Nella nostra intervista esclusiva, ci svela come ha trasformato la sua passione per il beauty in una carriera dedicata all’immagine. Dal mondo dell’abbigliamento all’arte dell’armocromia, il suo percorso è un esempio concreto di come ci si possa reinventare professionalmente con creatività ed empatia. Scopriamo insieme i segreti di un look impeccabile e l’importanza di un approccio inclusivo nel mondo della moda.

Come è iniziato il tuo percorso nella consulenza d’immagine? Quale era la tua strada prima?

Sono un perito commerciale e lavoro da 20 anni in un’azienda di abbigliamento, occupandomi sia della parte amministrativa che di quella commerciale. Le mie più grandi passioni sono però sempre il beauty e il make-up (su questa tematica ho fatto due corsi già nel lontano 2016 e già al tempo si parlava di colori caldi e freddi).

La mia avventura nel mondo della consulenza d’immagine ha avuto inizio nel 2020. Tutto è partito da una conversazione con un’amica che aveva ricevuto una consulenza: incuriosita, ho iniziato a cercare qualcuno che offrisse questo servizio nella mia zona, ma senza successo.

La svolta è arrivata quando, navigando online, ho scoperto per caso una parola chiave: “Armocromia”. Questa ricerca mi ha condotto al sito web di un’azienda che offriva kit di makeup classificati per stagione cromatica. Devo precisare che, purtroppo, questa azienda non è più attiva. Prima di poter acquistare il kit, era necessario svolgere un test online; il mio risultato? Autunno.

Quando il kit è arrivato, ho condiviso la mia esperienza sui social, taggando l’azienda. La mia iniziativa ha attirato la loro attenzione e mi hanno proposto una collaborazione. In quel periodo, in piena pandemia, non stavo lavorando e, con molto tempo libero a disposizione, ho deciso di accettare.

Da quel momento, il mio percorso formativo è stato incredibile, spaziando tra beauty, makeup e, infine, armocromia, facial shape e body shape. La consulente d’immagine associata al brand ha offerto a noi collaboratrici un corso specializzato.

Mi sono appassionata talmente tanto che mi sono immersa completamente in questo ambito, alimentando sempre più la mia curiosità. Questa esperienza mi ha spinto a proseguire gli studi in questo settore, rendendomi conto che era esattamente ciò che avevo sempre desiderato fare.

Se dovessi raccontarti tu, come consulente, usando solo 3 aggettivi come ti definiresti?

Indubbiamente, uno dei tratti più distintivi della mia personalità professionale è l’empatia. Questa capacità di comprendere e condividere le emozioni altrui mi ha sempre guidato. La determinazione, poi, è il motore che mi spinge a superare gli ostacoli e a perseguire con passione i miei obiettivi. Recentemente, ho abbracciato con entusiasmo il principio dell’inclusività, un valore che si riflette non solo nel mio approccio personale, ma anche nel mio percorso professionale.

Nell’ambito della formazione che ho seguito e che continuo ad arricchire, ho dedicato particolare attenzione alla consulenza specializzata per gli uomini e per le persone di diverse etnie.

Raccontami 3 segreti per un look perfetto

Spesso, nelle mie sessioni di consulenza, ribadisco alle mie clienti una verità fondamentale: il look “perfetto” è un concetto illusorio. Ricordo vividamente una frase tratta da un film che mi ha particolarmente colpito: “È l’abito che deve adattarsi a noi, non il contrario”. Questo principio è diventato un pilastro del mio approccio professionale: incoraggio le mie clienti ad abbracciare questa filosofia, sottolineando l’importanza di scegliere abiti che valorizzino la loro unicità.

La chiave sta nell’imparare a valorizzarsi, sfruttando i propri colori, scegliendo capi che esaltino la figura e rispecchino lo stile personale, un aspetto fondamentale che non va mai trascurato. E qui entrano in gioco gli accessori, elementi che consiglio vivamente per la loro straordinaria versatilità. Che si tratti di una collana, un paio di orecchini, occhiali, una sciarpa o una borsa, gli accessori hanno il potere di trasformare un outfit, adattandosi a ogni look, stile e occasione. Sono dettagli che fanno la differenza, permettendo di esprimere la propria personalità in modo unico e sofisticato.

Qual è il cliente più difficile?

Riflettendo sulla mia esperienza professionale, ho imparato che ogni cliente ha le sue specifiche complessità, proprio per questo motivo cercano l’aiuto di un’esperta nel settore. Quando una persona decide di contattare una consulente d’immagine, spesso è guidata dal desiderio di un cambiamento, di un’evasione dalla routine quotidiana.

Questa consapevolezza mi guida nel mio approccio con le clienti: le accompagno, passo dopo passo, in un percorso di riscoperta e valorizzazione della loro bellezza unica. È un viaggio che richiede pazienza e comprensione: non si può passare direttamente dal bianco al nero. È fondamentale attraversare e apprezzare tutte le sfumature di grigio. Questo processo graduale permette non solo di realizzare un cambiamento esteriore, ma anche di facilitare una trasformazione interiore, dove la cliente si riscopre e impara ad esprimere al meglio la propria individualità attraverso lo stile.

La consulenza d’immagine esiste da molto tempo ma da poco ha assunto un ruolo professionale e un nome ben definito. Cosa servirebbe, secondo te, a questo mestiere, per essere opportunamente accreditato?

Nel mio settore, la figura del consulente di immagine merita una maggiore tutela. Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento di persone che, dopo brevi corsi, talvolta anche solo online e senza pratica, si presentano come professionisti, offrendo servizi a prezzi non equi rispetto a chi ha dedicato mesi di studio e continua a formarsi.

Pur ritenendo eccessiva la richiesta di una laurea, ritengo fondamentale stabilire criteri più rigorosi per la qualifica professionale. Le associazioni del settore fanno già molto, ma sarebbe opportuno istituire un Albo Ufficiale dei Consulenti di Immagine, simile a quello dei medici o dei commercialisti. Un tale organismo potrebbe fungere da garante, esaminando non solo la formazione ma anche le competenze effettive dei consulenti, assicurando così standard elevati e proteggendo sia i professionisti che i clienti.

Quale obiettivo professionale non hai ancora realizzato?

Nel 2023 mi sono lanciata con grande impegno nel mio lavoro e nella mia formazione, raggiungendo quasi tutti gli obiettivi che mi ero prefissata. Il mio sogno, ora, è quello di collaborare con attività locali, dimostrando quanto il lavoro di consulente di immagine sia profondo e non superficiale, come spesso viene erroneamente percepito. E, osando sognare in grande, ambisco a lavorare o collaborare con alcuni dei grandi brand.

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