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Il trench e come indossarlo

Storia e caratteristiche di un capo senza tempo

di Federica Natale
3 min

Un capo d’abbigliamento iconico, perfetto per queste giornate primaverili in cui le temperature cambiano repentinamente è il trench.

La storia

La sua nascita avviene verso la fine del 1800, quando un sarto inglese inventò un impermeabile speciale, utilizzato dall’esercito britannico per proteggersi dalle intemperie. Questo soprabito si distingueva proprio per la sua linea rigida militaresca, ma fu presto apprezzato anche dai gentiluomini del periodo.

Fu verso la prima decade del 1900 che vennero prodotti anche i primi modelli femminili e, sempre in Inghilterra, nacque il famoso trench-coat, tutt’oggi rimasto invariato.

Ieri, oggi, domani

Realizzato per lo più in gabardina di cotone, un tessuto robusto e resistente, il trench possiede una fodera interna per lo più in tartan o dalla fantasia quadrettata.

Oggi presente sul mercato in svariate lunghezze, durante la prima guerra mondiale questo indumento era per lo più lungo appena fin sotto il ginocchio, con un lungo spacco posteriore per facilitare i movimenti dei soldati.

Il trench col passare del tempo ha perso la sua usanza strettamente militare ed è diventato un capo fashion, adattabile a diversi stili e silhouette, realizzato nei colori più disparati che si discostano dai classici beigekaki, blu e grigio.

Caratteristiche

Una caratteristica tipica di questo capo d’abbigliamento è la presenza della cintura con fibbia, perfetta per evidenziare un punto vita e creare un focal point. La cintura è comoda anche per regolare la vestibilità, rendendo questo soprabito adattabile a diverse fisicità.

La versione originale del trench prevede una chiusura doppiopetto, che rende il soprabito valorizzante anche per le fisicità più asciutte e androgine, dando struttura al busto.

Non mancano comunque le versioni con abbottonatura monopetto, meno rigide, ideali per adattarsi a chi possiede un tronco più robusto.

Anche l’ampiezza del revers può cambiare; stretto e sottile, piuttosto che ampio e fluttuante, la scelta del revers giusto può aiutare a creare un gioco di volumi nella parte superiore e bilanciare la silhouette.

Consiglio di scegliere un modello leggermente svasato per accompagnare fisicità più curvilinee, mentre una linea asciutta e dritta valorizzerà una corporatura più snella.

Anche la scelta del tessuto è da attenzionare per avere una vestibilità ottimale; se il classico trench è in gabardina di cotone, oggi esistono numerose varianti come la pelle, la lana o il cotone misto a fibre sintetiche, che possono rendere questo soprabito più o meno morbido e fluido.

La lunghezza ideale è quella che arriva a metà coscia o poco sopra il ginocchio, ma esistono anche versioni a metà polpaccio che si adattano anche a chi è molto alto.

Il suo design semplice ma sofisticato, le linee pulite e la lunghezza strategica rendono il trench un soprabito perfetto anche per occasioni formali, proprio perché riesce a coprire l’orlo delle giacche.

È proprio la sua semplicità a renderlo un capo versatile, adatto anche a look più casual, abbinato a una t-shirt e un jeans.

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