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Storia del jeans e della sua infinita vestibilità

Iconico ed eterno, chi non ha almeno un paio di jeans nell’armadio?

di Federica Natale
3 min

Probabilmente il capo d’abbigliamento più richiesto al mondo, il jeans è apprezzato da persone appartenenti a qualsiasi età, sesso e genere.

Estremamente versatile e quindi adatto a diverse occasioni, questo capo d’abbigliamento ha origini molto antiche e la sua maternità pare risalga all’Italia e non agli Stati Uniti d’America.

Le origini e la storia

La prima comparsa di questo tessuto sembra attestarsi intorno al 1500 nel porto di Genova, dove veniva utilizzato per creare le vele e le coperture delle navi in quanto molto resistente e facile da lavare. Fu proprio in questo contesto che prese il nome di “Blue de Genese”, ossia Blu di Genova.

Nel corso dei secoli, con la diffusione del fenomeno migratorio, questo tessuto approdò in America dove venne utilizzato per produrre capi d’abbigliamento per minatori, grazie proprio alle sue caratteristiche fisiche.

In questa occasione il nome cambiò da “Blue Genese” a “Blue Jeans” e, con questo termine, non venne più indicato un tessuto ma un vero e proprio modello di pantaloni.

Il jeans fece il suo ingresso nel mondo della moda verso la fine del 1800, quando Levi Strauss aprì un negozio a San Francisco e ideò con un sarto il primo jeans denim.

Da quel momento questo tessuto viene usato anche per la creazione di robuste giacche, tanto apprezzate dai cowboy e la sua diffusione diventa capillare in tutto il settore del fashion fino ai giorni nostri.

Le caratteristiche

Realizzato in cotone robusto, spesso accompagnato da una percentuale di elastan per adattarne la vestibilità e migliorarne la morbidezza al tatto, il jeans è stato declinato in svariati modelli che ben si adattano alle diverse fisicità. Dalle linee pulite e fluide, ai lavaggi chiari e dall’aspetto “sdrucito”, con qualche toppa o strappo qua e là, il jeans riesce ad adattarsi agli stili più svariati e risulta idoneo a molteplici contesti.

Come scegliere il tuo jeans

Proprio per le sue infinite varianti, è opportuno attenzionare qualche dettaglio per scegliere la migliore vestibilità valorizzando la propria silhouette.

Innanzitutto consiglio di prestare un occhio di riguardo al modello di base, dalle linee asciutte e taglio dritto per accompagnare un fisico più androgino, perfetto anche per chi vuole valorizzare una gamba magra. In questo caso la vita sarà regolare o, se si possiede un fianco asciutto, anche bassa.

I modelli più morbidi, magari con una maggiore percentuale di tessuto elasticizzato e a vita alta, sono perfetti per accompagnare un fisico più curvilineo. Se i fianchi sono più rotondi e ampi rispetto alle spalle, saranno da preferire i modelli flare, a zampa o palazzo.

Le tasche giocano un ruolo importante, capaci di donare volume e attirare l’attenzione nei punti in cui poggiano. Sceglierle quindi in proporzione al proprio lato B, avendo anche cura di controllarne la posizione; se troppo basse generano un aspetto “cadente”.

Come per tutti i pantaloni, anche nel caso del jeans l’orlo ha la capacità di allungare o meno la figura riproporzionando il baricentro. Lungo che copre la scarpa avrà un effetto slanciante, soprattutto se accompagnato da un paio di tacchi.

A questo proposito i modelli cargo, tanto di tendenza nell’ultimo periodo, e pieni di tasche lungo tutta la gamba, abbassano il baricentro e valorizzano coloro che necessitano di bilanciare le proporzioni tra busto e gambe.

Non adatto a contesti formali, nei modelli puliti, dal lavaggio scuro e con le cuciture tono su tono è perfetto per un dress-code smart casual in cui non ci sono rigide linee da seguire ma viene comunque richiesta una certa cura e sobrietà. Accompagnato da blazer, camicie, dolcevita, felpe, sneakers, mocassini o tacchi è veramente un capo versatile che chiunque dovrebbe possedere.

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