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Analisi della figura: cosa sapere sulla body shape

Parte 1

di Redazione
5 min

L’analisi della figura è, dopo l’armocromia, uno dei pilastri della consulenza d’immagine. Quando eseguita con gli strumenti adeguati e la giusta esperienza può veramente fare la differenza per il cliente che riceve questo servizio. L’analisi della body shape è fondamentale perché è alla base della creazione di un’immagine coerente ed efficace dal punto di vista verbale e non verbale, oltre a consentire alla persona di sentirci veramente a suo agio nei panni che veste.

Un ripasso teorico non guasta mai

Sebbene lo scopo dell’analisi della figura non sia – solo – quello di attribuire una forma alla fisicità del tuo cliente, bisogna tenere presente un pizzico di teoria. La consulenza d’immagine è solita distinguere le persone in base a diverse tipologie di fisico, a seconda delle proporzioni che ci sono tra le diverse parti del corpo:

  • Clessidra: hanno questa forma le donne con un’ottima proporzione nell’upper e lower body, un punto vita ben definito e fianchi curvilinei;
  • Rettangolo: si tratta di una categoria che ha il suo punto di forza nella perfetta proporzione tra tronco e bacino, ma non può contare su un punto vita particolarmente pronunciato. Inoltre è una figura con poche curve dall’aspetto quasi androgeno.
  • Triangolo invertito: i volumi sono concentrati nella parte alta della figura. Spalle e tronco sono ampi e man mano che si arriva al fianco la figura si restringe risultando più asciutta.
  • Cerchio: è una body shape simile al triangolo invertito. La differenza sta principalmente nel fianco che risulta ampio quanto il tronco. Entrambe le body shape possono contare su gambe più snelle e slanciate.
  • Triangolo: ha la parte inferiore del corpo più tornita rispetto al busto, che in genere è più esile e un punto vita spesso definito.
  • Ovale: le donne di questa categoria hanno una silhouette morbida e omogenea e un punto vita poco definito. La parte del tronco più sottile è solitamente il sottoseno.

Attenzione, a due aspetti:

  • non si tratta di una distinzione qualitativa delle persone, ma di una presa d’atto empirica delle proporzioni del proprio cliente;
  • difficilmente un cliente rientra perfettamente in una delle bodyshape sopra citate e la capacità del consulente d’immagine è proprio quella di lavorare sulle disarmonie anatomiche.

Rimanendo in ambito teorico bisogna ricordare un’altra nozione che, purtroppo troppo spesso, viene sottovalutata: l’analisi della figura viene eseguita tanto sulle donne quanto sugli uomini. Allontanandosi dallo stereotipo per cui il guardaroba maschile sia “tutto uguale”, un image consultant deve non solo saper eseguire questa analisi sugli uomini, ma anche saper sfruttare le informazioni raccolte per poter accompagnare il cliente nella valorizzazione della propria figura.

Le proporzioni e il baricentro

Per studiare le proporzioni verticali di una persona, bisogna suddividere la figura in 8 parti con la lunghezza della testa come misura di riferimento:

  • 1-2: attaccatura dei capelli, mento;
  • 2-4: mento, vita (il busto);
  • 4-5: vita e osso pubico (zona cavallo);
  • 5-8: osso pubico, malleolo ( gamba);

Per proporzioni orizzontali, invece, si intendono le larghezze che devono essere studiate esclusivamente in proporzione all’altezza totale ovvero l’ampiezza delle spalle, del busto e dei fianchi viene confrontata con l’altezza.

Il baricentro

Il baricentro è il centro di distribuzione del peso di un corpo e si calcola prendendo la misura che va dal mento al cavallo (tronco) e dal cavallo al malleolo (gambe).

Il suo posizionamento è indipendente dall’altezza di una persona e può essere:

  • Basso: quando il busto è più lungo rispetto alle gambe;
  • Alto: se il busto è più corto rispetto alle gambe;
  • In linea: il busto e le gambe hanno circa la stessa lunghezza.

È possibile modificare otticamente il baricentro applicando i principi della proporzione alla scelta degli abiti, riducendo o allungando le linee del corpo.

Ad esempio, se si ha un baricentro basso è possibile alzare il punto vita con dettagli, cuciture a contrasto e cinture sul punto vita oppure creando un color block – l’accostamento di un colore scuro con un colore chiaro o a contrasto – orizzontale che crei un focal point sotto il senso o in vita. Il baricentro basso, infatti, può essere compensato dalla vita alta e dall’inserimento di elementi verticalizzanti (nella parte inferiore del corpo) come gonne lunghe, spacchi, righe verticali e tessuti fluidi.

Al contrario, in caso si necessitasse abbassare un baricentro alto per verticalizzare il tronco, si prediligeranno giacche e top medio lunghi o con abbottonature basse, gonne normovita o a vita bassa oppure pantaloni corti alla caviglia cropped o a sigaretta da abbinare a top e camicie da portare fuori.

Anche le borse e le lunghezze delle maniche possono aiutare a modificare otticamente il baricentro. Per alzare il punto vita è consigliata una manica ¾ o al gomito che convoglia lo sguardo verso la metà superiore del corpo; lo stesso vale per la borsa che, per questo, verrà portata a spalla. Viceversa, una manica lunga, anche oltre il polso e una borsa portata a mano lasciata lungo la gamba, sposta l’attenzione verso il basso, alleggerendo l’ampiezza del torace e abbassando il baricentro.

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