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Guardando le lande sconfinate delle highlands scozzesi durante una puntata della serie tv Outlander, non potevo non pensare al tweed e a come questo tessuto abbia la capacità di riportare alla mente immagini ben precise, caratteristiche proprio di quel paese.
La storia del twill, il tessuto alias tweed
Questo accade perché il tweed nasce proprio in Scozia e in Irlanda intorno al 1700, quando il gusto inglese ha prevalso su quello francese e la rivoluzione industriale ha permesso lo sviluppo dell’industria laniera. Questo tessuto è infatti realizzato in lana, dalla mano spessa e robusta, e viene spesso lavorato con filamenti di colori diversi per creare effetti cromatici dinamici e disegni dalle linee verticali o, più frequentemente, a quadretti.
Originariamente chiamato “twill” ossia saia, il nome dell’armatura usata per realizzare questo tessuto. Il nome tweed si pensa derivi da un errore di pronuncia o di trascrizione del termine.
La sua grammatura pesante unita a una grande resistenza al freddo e all’umidità, nonchè alla pioggia, hanno reso il tweed il tessuto preferito dai contadini scozzesi; solo verso la metà del 1800 divenne di moda tra gli uomini della nobiltà inglese che, affascinati dalla campagna scozzese, cominciarono a commissionare abiti di tweed per le loro battute di caccia e le giornate all’aperto.
Il tweed oggi
Tutt’oggi il tessuto, soprattutto per quanto riguarda l’uso che ne viene fatto in ambito maschile, porta con sé questo retaggio culturale richiamando una certa autenticità e amore per la tradizione, risultando perfetto nei contesti sportivi e informali. Un cappotto in tweed spigato oggi è di grande tendenza e, nelle nuance sabbiate o tortora, è un vero passe partout. Il suo aspetto un po’ retrò, specialmente nei colori caldi del sottobosco, ha la capacità di far innamorare gli appassionati del vintage e tutti coloro che possiedono uno stile classico e sofisticato con influenze british.
Non solo giacche tweed donna, un tessuto unisex
Ma questo tessuto non è appannaggio esclusivo dell’universo maschile. Scommetto che ogni donna, al nome tweed, pensa immediatamente agli iconici completi Chanel. È stata proprio la grande stilista che, nel 1920, ha sfidato i codici vestimentari del periodo inserendo questo tessuto nelle sue collezioni, dimostrandone la versatilità.
I tailleur in tweed di Coco Chanel sono ancora oggi simbolo di eleganza classica e raffinatezza e, realizzati in diverse combo colore, riescono ad assecondare tutte le stagioni cromatiche. Nulla vieta di indossarli in contesti lavorativi dove non è richiesta un’eccessiva formalità, così come un blazer o una gonna, insieme a un dolcevita, un jeans o un pantalone in velluto, possono formare uno spezzato dal gusto sofisticato nelle occasioni sociali disimpegnate.
Come indossare il tweed
Essendo un tessuto dalla mano spessa e per lo più rigida, il tweed è particolarmente valorizzante per tutte coloro che necessitano di dare una maggiore struttura alla propria silhouette. Nella variante spigata, caratterizzata da una mano sempre sostenuta ma più morbida e da un motivo a spina di pesce più verticalizzante, può accontentare anche le fisicità più morbide che cercano un compromesso per poterlo indossare.
Essendo già un tessuto ricco, soprattutto nella sua variante Chanel, dove spesso è intrecciato con filamenti metallici, consiglio di non esagerare con l’uso di accessori troppo vistosi e far rimanere il tweed come protagonista indiscusso. In presenza di bottoni gioiello, orecchini o collane in pendant mantengono l’equilibrio cromatico.
Per la sua capacità di mantenere il corpo ben caldo risulta perfetto per creare dei layering interessanti, indossato non solo sopra bluse, camice e dolcevita ma, nella versione oversize per gli amanti dello stile, anche sopra un maglione più spesso.
Per chi non ama un total look in tweed ma non vuole rinunciare a portarlo, oggi questo tessuto è utilizzato per realizzare accessori come borse e scarpe contribuendo a dare un’aria ricercata anche al look più semplice.