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Essere una persona di stile: l’analisi dell’image consultant

Il contributo nello stile dell’image consultant attraverso l’analisi dello stile per la creazione di un’immagine esteriore efficace

di Angelica Eruli
image consultant

Se venisse gettato oggi il pomo della discordia e si chiedesse quale sia la dea dell’eleganza ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. Anche anticamente, in effetti, se avessero domandato a Paride chi fosse “la più elegante” probabilmente non avrebbe saputo dare risposta. Nel pantheon greco esiste la dea della bellezza, della grazia e della intelligenza ma non una della dell’eleganza. Questo non certo perché gli antichi dessero poca importanza a questo aspetto.

L’analisi dello stile

Quando si parla di stile, lo si associa, quasi sempre, all’idea di eleganza. Del resto, anche nell’immaginario collettivo l’idea di una persona “che ha stile”, viene immediatamente sovrapposta. Da una parte a chi si è dimostrato sempre elegante e adeguato alle circostanze e, dall’altra, a chi si adegua forse meglio di altri ad un canone estetico.

analisi stile

L’analisi dello stile, invece, lavora al contrario. Il consulente d’immagine non parte dell’idea astratta ma dal concreto. Parte dalla situazione dell’hic et nunc della persona che gli si rivolge per trovare il proprio modo di esprimersi attraverso l’abbigliamento.

Ecco quindi una seconda accezione, in cui lo stile corrisponde ad uno strumento di espressione della propria personalità, idee e ambizioni. Tanta letteratura ha insegnato che lo stile si può esprimere soprattutto attraverso l’abbigliamento e le sembianze esteriori. Due strumenti di comunicazione non verbale potentissimi.

In questo senso i consulenti d’immagine sanno quanto sia importante saper eseguire un’analisi dello stile completa. Quest’ultima, non è la sorella minore dell’analisi della bodyshape, della facial shape o del colore, ha lo stesso valore, anzi. A titolo provocatorio, si potrebbe pensare: come si può sfruttare al massimo la propria palette personalizzata se, oltre a sapere quali siano i colori che valorizzano il proprio cliente, non si scelgono i modelli più adatti alla loro corporatura o alla situazione nella quale si trova?

Il rapporto con i modelli stilistici

L’analisi dello stile dell’image consultant, oltre ad avere una prima parte in cui ci si focalizza sullo status quo della persona che si è rivolta all’image consultant, si concretizza soprattutto nella creazione di una figura efficace dal punto di vista estetico. Avere uno stile riconoscibile, del resto, ha reso molti personaggi pubblici indimenticabili e memorabili. 

Tra gli elementi da considerare quando si crea uno stile c’è, prima di tutto, la persona, le sue preferenze estetiche e i suoi capi d’abbigliamento. Il ruolo del consulente d’immagine, ed è bene chiarirlo subito, non è solo fare decluttering. Bensì è aiutare la persona a sfruttare al massimo quanto già ha per poter esprimere la propria personalità. Come? Attraverso l’abbigliamento, gli accostamenti cromatici e… in rapporto con i modelli di stile.

Guardare al “canone” degli stili è la base di questa analisi, ma non significa che ci si debba adattare, appiattendosi, a quanto sia già stato fatto. La conoscenza degli stili è per il consulente d’immagine punto di partenza per creare uno stile unico, irripetibile e riconoscibile. Sicuramente, però, è importante tenere presente le circostanze e i contesti in cui il soggetto si muove, dal momento che la “riprova sociale” è un aspetto molto importante per una persona.  

Sii lo stilista del tuo cliente

Essere consulente d’immagine non significa, obbligatoriamente, essere degli appassionati di moda. Implica invece una conoscenza approfondita della materia stilistica per poterne sfruttare e attualizzare i contenuti quanto più possibile.

La parola d’ordine è infatti “rendere attuale”. L’image consultant si impegna quotidianamente in uno sforzo di adattamento dei canoni estetici e dei modelli ai bisogni delle persone che si rivolgono a lui per migliorare la propria figura esteriore.

Bisogna quindi essere un po’ gli stilisti dei propri clienti, imparando a calibrare tra la componente distruttiva (fatta di eliminazione di capi che proprio non sono coerenti con i messaggi da comunicare) e quella creativa (composta non tanto dall’acquisto di nuovi capi, ma dal dare nuova vita a quelli che già esistono). 

Se quindi oggi si lanciasse il pomo della discordia, chiedendo al giovane Paride di scegliere tra tutti la persona con più stile, forse sceglierebbe proprio un consulente d’immagine. Una figura quasi mitica, che conosce e racchiude tutti gli stili. E che sa usarli sapientemente, per il bene di chi si avvicina a lui.

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