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Pantaloni da uomo

Da indumenti barbari all’alta sartoria

di Federica Natale
2 min

I pantaloni, protagonisti indiscussi del guardaroba maschile, vantano una storia millenaria. Come quasi tutti i capi d’abbigliamento usati oggi, anche i pantaloni sono nati per uno scopo ben preciso, cambiando foggia nel corso del tempo fino ad arrivare ai giorni nostri declinati in molteplici forme e tessuti e ricchi di dettagli.

Come siamo arrivati ai pantaloni da uomo? 

In principio uomini e donne vestivano con toghe e abiti lunghi ma quando nacque la necessità di spostarsi a cavallo gli uomini iniziarono a indossare la prima forma di pantalone, presa in prestito ai barbari dai Romani.

Una volta entrati a far parte dell’universo maschile, i pantaloni sono rimasti saldamente ancorati alle gambe degli uomini di ogni ceto sociale, diventando proprio il tratto distintivo di ogni classe; aderenti e decorati per rappresentare l’aristocrazia, più semplici e morbidi quelli della classe lavoratrice.

Il 1800, poi, con l’arrivo dei jeans, ha sdoganato il pantalone come indumento quotidiano mentre il ‘900 è stato il secolo della rivoluzione stilistica.

Pantaloni da uomo oggi: come sceglierli?

Oggi i pantaloni rappresentano un equilibrio tra innovazione e tradizione, con orli lisci o risvoltati, tessuti tinta unita o fantasia e colori che vanno dai più sobri a più sgargianti.

Ma come sceglierli? Come per tutti i capi d’abbigliamento, anche i pantaloni si declinano in molteplici occasioni d’uso a seconda del modello e della fattura.

I più formali sono sicuramente i modelli tinta unita o gessati, in lana o fresco lana, con piega centrale ben stirata e passanti per la cintura. I pantaloni in cotone sono consigliati per look più casual, mentre quelli con tessuti fantasia come il windowpane (o finestrato), occhio di pernice, tartan e spigato sono perfetti per un look smart casual, ideali per creare il classico spezzato.

Questione di stile 

Lo stile influisce indubbiamente sulla scelta del pantalone, contribuendo a creare un look distintivo di chi lo indossa.

Chi ama la comodità propria dello stile casual apprezzerà i jeans, i modelli joggers e, perché no, qualche pantalone cargo. L’uomo dall’eleganza classica non potrà fare a meno del pantalone con passanti per cintura, fondo liscio, piega centrale e colori neutri e scuri. Non disdegnerà il modello 5 tasche per i look più informali.

L’uomo attento ai dettagli che possiede uno stile sofisticato e ricercato valuterà anche il pantalone con i bottoni per le bretelle, fondo con risvolto e vestibilità fitted, nonché modelli con fantasie delicate come il principe di galles.

I creativi che amano osare potranno scegliere anche i modelli alla cammelliera con cavallo basso, mentre l’uomo dallo stile bohemienè colui che ama le vestibilità morbide e i tessuti ricercati, è l’uomo dei pantaloni di velluto e delle pence.

E poi c’è la bodyshape

La vestibilità del pantalone da uomo è fondamentale, non solo per apparire in ordine, ma anche per gestire otticamente il baricentro; un fitting sbagliato ed eccessivamente largo, con la vita caduta e l’orlo troppo lungo, darà l’idea di gambe corte e baricentro basso, così come un risvolto molto ampio dell’orlo.

Consiglio una vestibilità e vita regolari a coloro che desiderano equilibrare i volumi di una figura con addome pronunciato, accompagnato dal fondo liscio dell’orlo.

Un orlo risvoltato e i modelli corti alla caviglia sono ideali per chi ha un baricentro alto e desidera abbassarlo.

Chi possiede un fianco importante sarà valorizzato dai modelli dritti o con le pence e tasche verticali. Coloro che invece hanno la parte delle spalle molto più ampia rispetto a quella inferiore saranno maggiormente valorizzati dai modelli cargo, loose fit, con polsino alla caviglia o risvolto.

Gli uomini dalla figura sottile e spigolosa sceglieranno modelli slim fit, a sigaretta o cargo, con fondo corto o con risvolto.

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