Con le sfilate dei brand emergenti KML, Victor Hart, Carnet-Archive e Rkive City, si è conclusa la Milano Fashion Week Uomo per l’Autunno/Inverno 2025. Nonostante l’assenza di marchi di rilievo come Fendi e Gucci, l’evento ha offerto una combinazione interessante di tradizione e innovazione, unendo esperienze sartoriali e sperimentazione creativa.
I brand emergenti hanno portato una ventata di freschezza e provocazione nel panorama della moda maschile, ciascuno con una visione originale e distintiva.
Carnet-Archive, marchio sudcoreano, ha presentato una collezione enigmatica e quasi disturbante, caratterizzata da volti coperti, abiti destrutturati e un’atmosfera industriale, ricreata in un cantiere con teli di plastica e pareti di cemento.
KML ha fatto il suo debutto con una collezione gender-inclusive, evidenziando l’importanza dell’inclusività nella moda contemporanea.
Rkive City, anch’esso al debutto, ha offerto una visione urbana e moderna, puntando su capi funzionali e adattabili per l’uomo dinamico.
Infine, Victor Hart, con la sua collezione “Bureaucracy”, ha ridefinito il rapporto tra rigore e creatività, trasformando i codici sartoriali classici in chiave futuristica e avanguardista, proponendo un autentico inno sovversivo.
Tra i grandi nomi, Prada si è distinta con una sfilata che esplora un “ritorno all’umanità”, puntando su capi che uniscono istinto creativo e comfort. MSGM, invece, ha celebrato l’energia del brand con una collezione audace e colorata, ricca di vitalità. Zegna ha proposto una perfetta fusione tra passato e futuro, reinterpretando il guardaroba del fondatore Ermenegildo Zegna attraverso l’uso del vellus aureum, un filato pregiato che detiene il record mondiale di finezza e il cui nome richiama il leggendario Vello d’Oro degli Argonauti.
La Milano Fashion Week Uomo si conferma un appuntamento imprescindibile per il panorama della moda maschile. Pur evocando talvolta atmosfere già note, l’evento ha dimostrato una notevole capacità di guardare al presente, integrando temi come la sostenibilità, l’inclusività e la funzionalità. Milano ribadisce così il suo ruolo centrale nel dettare tendenze e promuovere un dialogo costante tra le radici della moda e le sue prospettive future.