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Image consultant: Fuori dagli stereotipi, dentro l’individualità

di Annalisa Tortora
giulia olivieri

Spostare l’attenzione da “io voglio essere come” a “sono felice di essere ciò che sono”, tra flessibilità e sicurezza personale Giulia Olivieri ci racconta la sua visione della consulenza d’immagine.

E se la tua image consultant fosse come un’amica con cui sentirti libera di essere, aprirti, dubitare e anche sognare? Sono poche le cose che servono per un look perfetto. Ma tutto concorre ad un grande obiettivo: il benessere tuo interiore!

Da dove parte il tuo viaggio nella consulenza d’immagine? 

Il mio cammino inizia nel momento in cui mi sono chiesta cosa volessi cambiare della mia vita. Cosa posso fare per gli altri? Dopo anni di lavoro con il pubblico nell’hospitality di lusso ho capito che volevo unire le mie passioni. Le persone con i loro bisogni e la moda.

Come? Ho impiegato un po’ di mesi per capire quale fosse la cosa giusta da fare e da dove iniziare. Ho apportato cambiamenti a me stessa che sono stati subito notati dagli altri. E ho aiutato gli altri a migliorare il loro modo di essere partendo dalle piccole cose. Ho sempre creduto che le cose succedono sempre per una ragione. Che siamo noi a spingerci verso una determinata strada con la nostra testardaggine e tenacia.

Quali sono, se ci sono, i “must have” che simbolicamente riconosci a questa scelta professionale? 

Sicuramente il valore dell’empatia, ovvero “la capacità di mettersi nei panni dell’altro”. E’ compito dell’image consultant ascoltare attentamente la cliente per soddisfare i suoi bisogni. Cercare l’approccio corretto e personalizzato per aiutarla nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Il carisma, necessario per comunicare in modo efficace le idee, gli obiettivi e il modo di vedere il futuro.Esercitare la propria influenza positiva sulla cliente.

L’accoglienza per far sì che la cliente si senta come a casa tra le braccia di una persona fidata. 

Se dovessi raccontare la tua professione con 3 aggettivi quali useresti e perché? 

Flessibile, perché è fondamentale lo spirito di adattamento alla persona che si ha davanti. Mi capiterà sicuramente di incontrare persone che necessitano di un approccio morbido, una spiegazione dettagliata di quello che faremo insieme. E chi invece necessita di un approccio pratico e vuole arrivare direttamente al punto e vedere il risultato del lavoro.

Utile, perchè la cliente assume la consapevolezza di quanto il proprio viso e corpo appaia differente nel momento in cui viene valorizzato da determinate tipologie di vestiti e accessori.

Speciale, perché in grado di far sentire le proprie clienti uniche valorizzando i punti forti e quasi dimenticare i “difetti”.

Attorno a cosa ruota la tua professione? 

L’idea è di far ruotare l’esperienza attorno al miglioramento della sicurezza personale delle donne, quindi unire il fashion e il benessere inteso come “sentirsi bene” nei vestiti giusti e sicure di se stesse. Per questo il mio non è un lavoro da consulenza spot, ma prevede sessioni di coaching online con dei progressivi follow up per poter definire degli obiettivi da raggiungere gradualmente.

Se dici ad una donna “devi buttare tutto il tuo armadio” secondo te come reagirà? Si spaventerà e si chiuderà in se stessa. Diverso è considerami come un’amica di cui poterti fidare. Iniziare insieme questo percorso di miglioramento di te stessa, sapendo che io ti seguirò passo dopo passo, dubbio dopo dubbio.

Raccontami 3 segreti per un look perfetto 

Innanzitutto, secondo me è fondamentale tener conto dello stile di appartenenza. Così da fare in modo che ci si senta a proprio agio con ciò che si indossa. Avere consapevolezza del proprio corpo per indossare i capi giusti. Sono amante degli accessori, degli outfit semplici in cui non deve mai mancare l’accessorio giusto, in maniera particolare la borsa.

Mettere in risalto un solo capo nell’outfit, che sia un blazer o un pantalone.

Questo mestiere è “nuovo”, da poco se ne parla e forse si conosce ancora troppo poco. Cosa servirebbe alla Consulenza d’Immagine per essere opportunamente accreditata? 

Formazione professionale. Per far sì che l’immagine che si vuole mostrare sia credibile, la donna deve sentirsi al sicuro nelle mani dell’esperta. Tanta esperienza per essere in grado di far percepire alle clienti il proprio livello di preparazione. Mi piace anche citare le soft skills, perchè oltre alla formazione professionale, anch’esse ricoprono un ruolo fondamentale. La corretta gestione del cliente che deve essere coccolato.

Cosa vedi nel tuo futuro di consulente d’immagine? 

Voglio rendere felici le donne che sono sempre più attaccate a stereotipi ed hanno perso l’individualità. L’idea è di poter apportare qualcosa di nuovo con la conseguente fidelizzazione della clientela. Si ragiona nell’ottica del “voglio essere come” e non “sono felice di essere”. “Sono felice di essere Giulia, una Giulia carismatica, che non si arrende mai. E sono bella, mi piaccio allo specchio per ciò che sono”.

Mettere in luce l’immagine della consulente che sia come un’amica.Unapersona cui potersi fidare, con cui aprire le proprie debolezze ed esprimere perplessità per credere nel progetto insieme. Non voglio portare un cambiamento. Voglio apportare un miglioramento nelle loro vite per loro stesse: se stai bene con te stessa, lo notano tutti. Il cambiamento spaventa, il miglioramento no, perché significherebbe partire da qualcosa che esiste già e lavorare su quello.

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