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Film su Maria Callas

Le pellicole prima di Angelina Jolie

di Angelica Eruli

C’è grande attesa per il prossimo film su Maria Callas che sarà interpretata da Angelina Jolie. Anche se siamo abituati a vedere la nota attrice americana con le corna da Maleficent questo ruolo drammatico potrebbe essere un momento di riscatto. A rendere la performance cinematografica così magistrale ci sarebbe una sorta di affinità elettiva tra le due, accomunate da una fragilità intrinseca che le ha portate ad essere delle Dive tormentate.

Il primo film su Maria Callas, “Maria by Callas” (2017)

Il documentario di Tom Volf rappresenta uno dei ritratti più completi e fedeli della vita della Callas. La particolarità di questo lavoro risiede nella scelta di raccontare la storia attraverso le parole stesse della soprano, utilizzando interviste d’epoca, lettere private, diari e filmati mai visti prima. Il risultato è un’opera che permette alla Callas di narrare in prima persona la propria storia, senza intermediari.

Tra i film su Maria Callas questo ha ricevuto ampi consensi per la sua capacità di mostrare sia l’artista che la donna, rivelando aspetti poco noti della sua personalità e offrendo uno sguardo privilegiato sul suo mondo interiore. Particolarmente toccanti sono i passaggi dedicati alla relazione con Aristotele Onassis e alle pressioni della vita pubblica.

“Callas Forever” (2002)

Franco Zeffirelli, che aveva lavorato con la Callas in teatro, le ha dedicato questo film interpretato da Fanny Ardant. La pellicola si concentra sugli ultimi anni di vita della cantante, immaginando un progetto cinematografico mai realizzato: una versione filmata della “Carmen” di Bizet. Il film, pur prendendo alcune libertà creative, offre uno sguardo commovente sugli ultimi anni della Divina.

La performance della Ardant è stata particolarmente apprezzata per la sua capacità di catturare l’essenza della Callas senza cadere nell’imitazione. Questo film su Maria Callas esplora temi profondi come il rapporto con l’arte, l’invecchiamento e la perdita della voce.

Non solo film su Maria Callas, ma anche documentari storici e produzioni televisive

Numerosi sono i documentari che hanno esplorato la vita della Callas. Tra i più significativi:

  • Callas: A Documentary” (1978) di Alan Lewens, che raccoglie testimonianze di chi l’ha conosciuta personalmente
  • La Divina: The Last Opera” (1988), incentrato sugli ultimi anni di vita
  • Callas Assoluta” (2007) di Philippe Kohly, che include materiali d’archivio rari

Le produzioni televisive non sono da meno dei film su Maria Callas: diverse miniserie e film per la TV hanno tentato di raccontare la sua storia, spesso concentrandosi sui momenti più drammatici della sua vita privata.

L’eredità cinematografica dei film su Maria Callas

Il fascino della Callas continua a ispirare nuove generazioni di filmmaker e vivere nei film su Maria Callas. La sua vita, caratterizzata da trionfi artistici e drammi personali (non ultimi Maria Callas e Onassis, il film che racconta della loro struggente storia d’amore), offre un materiale narrativo straordinario che il cinema continua a esplorare. Ogni nuova produzione aggiunge una sfumatura diversa al ritratto di questa artista straordinaria, confermando la sua statura di icona culturale del XX secolo.

La capacità del cinema di catturare e reinterpretare la figura della Callas dimostra quanto la sua eredità sia ancora viva e rilevante. Attraverso questi film, nuove generazioni possono scoprire non solo la sua arte incomparabile, ma anche la sua umanità complessa e affascinante.

Maria, 2025

Il più recente film su Maria Callas è “Maria”, diretto dal regista cileno Pablo Larraín e interpretato da Angelina Jolie. Il film, che segue lo stile non convenzionale già sperimentato dal regista in “Spencer” e “Jackie”, si concentra sugli ultimi giorni di vita della cantante a Parigi.

La scelta di Jolie per interpretare la Callas ha generato grande interesse, data la sfida di incarnare una delle personalità più iconiche del XX secolo.

La pellicola esplora non solo l’artista, ma soprattutto la donna dietro il mito, concentrandosi sulla solitudine dei suoi ultimi anni e sul peso della fama. Larraín ha optato per un approccio intimista, evitando la tradizionale struttura del biopic per offrire invece uno sguardo poetico e personale sulla vita interiore della Divina.

La prima scena ci porterà a quel 16 settembre 1977 quando Maria Callas venne trovata nel suo appartamento di Parigi da Ferruccio Mezzadri (interpretato da Pierfranceso Favino) e la governante Bruna Lupoli (Alba Rohrwacher), priva di vita a causa di un arresto cardiaco. Un “Ave Maria” cantata dalla Diva – quella vera – è la prima di una serie di arie che accompagnano la pellicola.

La mia preferita continua ad essere “Amami Alfredo” di La Traviata.

FAQ

Quando esce il film su Maria Callas con Angelina Jolie?

“Maria”, il film diretto da Pablo Larraín con Angelina Jolie nei panni di Maria Callas, uscirà nelle sale cinematografiche l’01 gennaio 2025. Ad oggi sono disponibili diversi trailer che vedono la nota attrice calata nella parte in maniera straordinaria.

Come era soprannominata Maria Callas?

Maria Callas era universalmente conosciuta come “La Divina”, soprannome che le fu attribuito per le sue straordinarie capacità vocali e interpretative. Questo appellativo nacque negli anni ’50, quando la stampa e il pubblico rimasero folgorati dalla sua capacità di trasformare ogni ruolo in un’interpretazione memorabile. Era anche chiamata “La Bible de l’Opera” in Francia, per la sua rigorosa fedeltà ai testi musicali originali.

Che tipo di soprano era la Callas?

Maria Callas era un soprano drammatico d’agilità, una rarissima categoria vocale anche detta soprano drammatico di coloratura. La sua voce possedeva caratteristiche uniche che le permettevano di affrontare sia il repertorio del belcanto (Bellini, Donizetti, Rossini) sia ruoli drammatici (Verdi, Puccini). La sua estensione vocale era eccezionale, spaziando dal Fa grave al Mi sovracuto, con una peculiare capacità di modulare il colore della voce in base al personaggio interpretato. Questa versatilità le permise di ridefinire l’interpretazione di numerosi ruoli operistici, dal Norma di Bellini alla Tosca di Puccini.

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