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Il corpo come narrazione del Sé

Il luogo dove la mente e le emozioni si iscrivono e prendono forma

di Chiara Salomone
3 min

Al momento sto leggendo “Corpo, Umano” di Vittorio Lingiardi, un libro che mi ha fatto compagnia nel mio viaggio a Londra e che mi ha mosso numerose riflessioni. Chi mi conosce sa che la mia libreria è una sorta di jukebox, da cui adoro attingere e che sembra sempre darmi la risposta anche quando non è ancora chiara la domanda.

E così, anche in questo momento, dove la riflessione sul corpo bussa alla mia porta con molta frequenza e insistenza, tra le pagine di questo libro ho trovato conferme, spunti, motivi di approfondimento.

Che cos’è il corpo?

Credo che il punto cruciale su cui vale la pena mettere coraggio e attenzione sia la visione del corpo come entità non separata dalla nostra psiche, ma piuttosto come luogo dove la mente e le emozioni si iscrivono e prendono forma.

Nel lavoro di consulente d’immagine, il corpo non è solo la superficie su cui si agisce esteticamente, ma una tela in cui si scrivono le storie più intime dell’individuo.

Lungi dall’essere solo una “cornice” per il nostro aspetto, il corpo è il linguaggio che usiamo per raccontare al mondo chi siamo e chi sentiamo di essere: è il nostro primo mezzo di comunicazione, sia in termini evolutivi che di priorità. Come afferma Lingiardi, il corpo non è solo un’entità fisica, ma una narrazione. Ogni movimento, ogni postura, ogni segno che porta con sé sono espressione di un vissuto, di emozioni sotterranee, di storie non sempre raccontabili a parole.

L’immagine e il corpo

Nella pratica quotidiana di un consulente d’immagine, questo aspetto è fondamentale. Quando si lavora con i propri clienti, è possibile scoprire che non si sta solo scegliendo abiti e accessori, ma cercando di leggere un linguaggio che va oltre la superficie.

L’immagine che presentiamo all’esterno non è mai casuale; è la manifestazione di qualcosa che proviene dall’interno, un segnale, a volte anche inconsapevole, di ciò che siamo diventati, di ciò che vogliamo essere o di ciò che abbiamo nascosto.

Nel mio lavoro, è proprio questo il punto di partenza: l’ascolto del corpo, l’osservazione dei segnali che comunica e la lettura dei suoi messaggi nascosti. Ogni corpo, con le sue particolarità, porta dentro di sé una storia, un’eco di esperienze passate che, se ben comprese, possono offrire straordinarie chiavi di lettura per comprendere il cambiamento e l’evoluzione di chi ci sta davanti. Il corpo non è un “contenitore neutro”, ma il risultato di tutto ciò che abbiamo vissuto, di come ci siamo sentiti nel corso del tempo. È il respiro delle nostre emozioni, la testimonianza delle nostre lotte, dei momenti di gioia e di fragilità.

Come esperta di psicologia della moda, considero essenziale che qualsiasi lavoro sull’immagine parta da una consapevolezza che l’aspetto esteriore di una persona è la superficie visibile di un mondo interiore che si è evoluto nel tempo.

Il corpo e la trasformazione

Lingiardi nel suo libro, ci invita a riflettere su come il corpo non sia solo un insieme di muscoli, ossa e carne, ma un luogo dove si sedimentano le memorie del passato. Ogni ruga, ogni cicatrice, ogni cambiamento nella postura o nell’espressione facciale raccontano qualcosa della persona che le porta. Ecco perché, quando un cliente si avvicina alla consulenza d’immagine, è possibile non limitarsi a lavorare su una dimensione puramente estetica, ma guardare a un livello più profondo: la trasformazione esteriore che viene proposta può rispecchiare, e talvolta anche anticipare, un cambiamento interiore.

L’abito, in questo contesto, non è solo un mezzo per “mascherare” o “adattarsi” a un’immagine socialmente accettata, ma un vero e proprio strumento di rivelazione: l’opportunità di riscrivere la propria storia e di proiettare al mondo una versione autentica di sé. Il corpo, nel suo continuo adattamento, è un organismo che risponde alle sollecitazioni esterne e interne.

Il cambiamento

A volte, la forma fisica è una reazione a eventi traumatici, altre volte è il riflesso di un periodo di cambiamento interiore. In “Corpo, umano” lo psicanalisista, a ragion veduta, sottolinea l’esistenza e l’importanza di una memoria corporeo-emotiva che raccoglie e registra i segni di un cambiamento psicologico, e questo è un aspetto che, come consulenti d’immagine, si può esplorare per migliorare la comprensione del cliente. Quando un cliente cerca di cambiare la propria immagine, si può cogliere come il suo corpo stia cercando di adattarsi a un nuovo vissuto. Ogni cambiamento nel look non è solo una scelta estetica, ma una reazione, spesso inconscia, a un nuovo ciclo di vita.

Il/La consulente d’immagine ha la possibilità di “leggere” questi segnali e di suggerire modifiche che non siano solo estetiche, ma che possano davvero rispecchiare un autentico desiderio di cambiamento e di risoluzione interiore. Il corpo e la moda sono uniti da un filo invisibile che li collega alla psiche.

La sfida della consulenza d’immagine

La vera sfida per il /la consulente d’immagine sta nella possibilità di costruire un look che non sia un abito imposto, ma che si sposi perfettamente con la persona che lo indossa. La moda deve essere la veste che abbraccia l’anima, che la rispecchia e la celebra, senza forzature. Invece di proporre soluzioni standardizzate, il consulente ha la possibilità di guidare il cliente verso la creazione di un’immagine che sia la sua, senza maschere né convenzioni. L’approccio deve puntare a rispecchiare l’evoluzione della persona. Il corpo e l’immagine diventano strumenti attraverso cui esplorare e vivere un’esperienza di autenticità, superando i modelli preconfezionati.

Sono convinta che ciò che possa fare la differenza nella professione di consulente d’immagine sia la consapevolezza profonda e la visione di ciò che significa lavorare sull’immagine di una persona. Il corpo non è mai solo una superficie da rifare o da correggere: è un testo che racconta la storia di chi siamo e di chi siamo diventati. Il lavoro del consulente d’immagine si muove in un territorio che è quello della possibilità di entrare in sintonia con queste storie e di accompagnare il cliente in un processo di evoluzione.

L’approccio psicologico alla consulenza d’immagine implica un ascolto profondo, che va oltre la semplice estetica e che entra in sintonia con le emozioni, le memorie e le aspirazioni che il corpo custodisce. L’immagine esteriore, come ci suggerisce Lingiardi, è una narrazione del nostro mondo interiore e, come consulenti, si ha la possibilità di interpretarla e di aiutarla a evolversi, affinché corpo e psiche possano essere finalmente in armonia.

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