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La consulenza d’immagine nell’era della fluidità di genere

Una danza di possibilità di espressione per sentirsi bene con se stessi

di Chiara Salomone
3 min

Arrivo con un argomento di grande importanza ed attualità ma che spesso all’interno dei corsi dedicati alle consulenti d’immagine viene poco considerato, perché poco conosciuto e/o perchè statisticamente meno rilevante. Per questo motivo ho deciso di trattarlo qui e in modo approfondito durante il Master in neuroscienze e psicologia per la moda che tengo per l’Accademia consulenza di immagine.

Il linguaggio psicologico di abiti e accessori è una lingua

Come sottolineo spesso nei miei corsi, dove insegno il linguaggio psicologico di abiti e accessori, quella parlata dalla moda e da ciò che indossiamo è una lingua complessa e ambigua che però è in grado di dar voce alle diverse sfaccettature che ci caratterizzano.

Oggi, viviamo in un’epoca dove i confini di genere sono sempre più sfumati e la consulenza d’immagine si fa strada come uno strumento di profondo empowerment.

La nostra epoca celebra la pluralità delle identità e, in questo contesto, la nozione di “essere sé stessi” non è più legata a rigide etichette o convenzioni. Anzi, la libertà di esprimere la propria essenza attraverso l’abbigliamento è diventata una delle forme più potenti di affermazione.

Come vogliamo essere percepiti?

Per le persone, e quindi a ragion veduta anche per quelle non binarie, transgender gender non-conforming, la moda è un linguaggio attraverso cui raccontare chi sono, senza paura di omologarsi o di adattarsi a stereotipi imposti. Non si tratta più solo di “come appare una persona”, ma di come essa vuole essere percepita, di come desidera sentirsi nel proprio corpo, nel proprio spirito.

La fluidità sociale e quella di genere, quindi, diventano una danza di espressioni, e la consulenza di immagine non è più una semplice pratica estetica, ma un viaggio intimo alla ricerca della propria autenticità.

Immaginate di essere al fianco di qualcuno che sta cercando di indossare se stesso, di mostrarsi al mondo per quello che sente veramente. Qualcuno è pronto a prendersi la responsabilità della sua verità. Qualcuno che non ha bisogno di regole o di sapere cosa sia “giusto” o “sbagliato”. Qualcuno che necessità un supporto esperto per mettere d’accordo il dentro con il fuori anche se questo potrebbe significare lavorare per costruire e non solo per far emergere.

Scelte di abbigliamento: affermazioni di identità

È così che le scelte di abbigliamento non sono più solo dettagli di moda: sono affermazioni di esistenza, sono espressioni di un’identità che non ha paura di sfidare le definizioni tradizionali. È in questo spazio che la consulenza di immagine diventa un atto di cura e ascolto, di guida verso una visione di sé che sia libera, audace e, soprattutto, efficace. L’immagine diventa uno strumento liberatorio.

Fuori dalle convenzioni tradizionali

È giunto il momento in cui la consulenza d’immagine risponda alle esigenze di un pubblico diversificato. La sfida è grande, ma anche entusiasmante: ripensare e reinventare il guardaroba di chi desidera esprimere la propria identità di genere al di fuori delle convenzioni tradizionali.

Come sottolineato dall’Enclothed Cognition “indossare abiti specifici può influenzare la psicologia di una persona e il suo comportamento”. Per chi si trova a vivere un’esperienza di transizione, la scelta dell’abbigliamento diventa un modo per affermare la propria identità di genere.

Come consulenti di immagine, il vostro ruolo è fondamentale nell’accompagnare i vostri clienti in questo viaggio, aiutandoli a navigare tra le scelte stilistiche che rispecchiano la loro identità, ma anche le loro esigenze di comfort e di praticità quotidiana. Supportare i clienti nella scelta di abiti che li facciano stare bene è parte integrante di ogni consulenza d’immagine.

Consigli utili per consulenti d’immagine

Ecco qualche consiglio per affrontare una consulenza inclusiva, integrata ed efficace.

  1. Conosci le misure, non la taglia: la consulenza di immagine non riguarda la taglia, ma la vestibilità.
  2. Consiglia brand inclusivi e possibilmente personalizzabili
  3. Lascia spazio all’esplorazione e sfida le convenzioni. Ti pagano per pensare non per elencare regole.
  4. Supporta i tuoi clienti nel fare acquisti di persona o nel conoscere come restituire i capi che non apprezzano. È importante tenere alta la confidenza con il corpo.

L’obiettivo finale è quello di costruire un percorso fatto di abiti che supportino l’evoluzione personale. State lì, a fianco dei vostri clienti, ricordando che la moda è un linguaggio universale di espressione di sé, e voi siete lì per tradurlo al meglio.

 

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