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Capi iconici? La gonna

Da indumento simbolo di femminilità a elemento di stile oltre il tempo

di Annalisa Tortora
3 min

Rivoluzione, rinascita, status symbol, stile. La gonna non è semplicemente un capo d’abbigliamento: è un simbolo. Di femminilità, certo, ma legarla a mero elemento caratterizzante del genere femminile sarebbe a dir poco riduttivo. La gonna, nel corso della storia, è stata emancipazione, trasformazione e, in qualche modo, anche identità culturale. Nella storia è stata simbolo di status sociale e allo stesso tempo simbolo di ribellione, da elemento cerimoniale a icona di stile quotidiano. Oggi la gonna è da considerare una vera e propria protagonista del guardaroba contemporaneo, non più indumento “delle occasioni”, riscrivendo le regole del fashion system.

Alle origini della gonna

Le prime gonne incontrate nel corso della storia non somigliavano affatto alle silhouette a cui siamo abituati oggi. Nata più per necessità che per estetica, un tempo, veniva indossata indistintamente sia da uomini che da donne, e si presentava come un semplice drappo di stoffa avvolta intorno alla vita. Nell’antico Egitto, ad esempio, gli uomini indossavano lo shendyt, una sorta di gonnellino plissettato, mentre in Grecia e nell’antica Roma la gonna assumeva forme diverse a seconda del ceto sociale. E’ nel Medioevo che inizia a delinearsi con maggiore precisione la differenziazione tra i generi e la gonna diventa prerogativa femminile, pur sopravvivendo per alcune culture come, ad esempio, il tradizionale kilt scozzese. Durante il Rinascimento e il Barocco, la gonna si trasforma in uno indumento di rappresentanza, con volumi esagerati, crinoline e busti a modellare i corpi delle donne secondo ideali estetici rigidi e spesso, anche visivamente, oppressivi.

Il Novecento rivoluziona la moda… da Coco a Mary Quant 

E’ il XX secolo che inizia a raccontare un’altra storia: quella dell’indipendenza femminile. Coco Chanel è una delle prime a sfidare i codici dell’abbigliamento femminile, introducendo capi pratici dalle linee più morbide. Negli anni ’20 la flapper skirt irrompe nella società post-bellica con la sua linea più corta rispetto a come era prassi al tempo e molto più leggera. Negli anni ’50, Dior lancia la gonna a ruota dalla silhouette iperfemminile, vita molto stretta e fianchi molto ampi. Da un lato un ritorno alla grazia dopo la guerra, dall’altro una sorta di regressione a modelli più tradizionali. Non durerà ma poi tornerà ai giorni nostri.

La vera rivoluzione arriva negli anni ’60 con Mary Quant, che da Londra lancia un capo destinato a cambiare per sempre l’estetica e il senso di libertà della donna moderna: la minigonna. Questo nuovo indumento, rivoluzionario, rompe con ogni convenzione e crea scandalo, seduce e conquista le giovani donne che finalmente scelgono da sole come e quanto vestire il proprio corpo. Da allora, la minigonna non ha mai lasciato davvero la scena, ha cambiato lunghezza e stile ma ha sempre mantenuto intatto il suo potenziale sovversivo. Negli anni è stata sexy, minimal, in denim e oggi la vediamo reinterpretata in chiave Y2K (l’acronimo di Year 2000), tra micro-lunghezze e tagli audaci.

Oggi: un indumento tra funzionalità e tendenza

Oggi, la gonna è diventata un capo universale, versatile, fluido. Non più relegata alle occasioni speciali o a un dress code formale è un elemento imprescindibile del quotidiano. La vediamo in ufficio, nel tempo libero, persino nello streetwear. E la gonna genera una nuova tendenza: diventa libertà di essere indossata come e quando si vuole. Inoltre la moda contemporanea ha definitivamente abbattuto le barriere di genere, così, oggi, anche gli uomini indossano gonne, e lo fanno con naturalezza. Designer come Thom Browne, Ludovic de Saint Sernin e Rick Owens hanno contribuito a normalizzare questo passaggio, spingendo verso un’estetica genderless che afferma l’individualità prima di tutto.

Gonne di tendenza per la primavera-estate 2025

Le passerelle della stagione SS25 parlano chiaro: la gonna è protagonista in tutte le sue declinazioni. I modelli che domineranno la scena di questa stagione?

La gonna cargo: un incrocio perfetto tra utility e femminilità con le sue tasche oversize, i materiali tecnici e le linee dritte per un perfetto look urban-chic. Perfetta da abbinare con crop top minimal o con un blazer sartoriale per giocare con i contrasti.

La gonna longuette satinata: luminosa e ultra versatile, perfetta con una camicia bianca di giorno, ma anche per un top in paillettes la sera. Toni champagne, verde oliva e blu elettrico la faranno da padrona.

La micro mini in denim: si sente ancora fortissimo il revival Y2K, e la mini in jeans torna alla ribalta (anche se forse, dalla ribalta, non è mai scesa!). Vita bassa, taglio a vivo, dettagli logati. Perfetta abbinata a sneakers chunky, sandali bassi o, per le più audaci, con stivali alti alla coscia.

La gonna a portafoglio: raffinata e pratica si presta a molteplici interpretazioni, dal lino naturale alla seta stampata, volendo, con un dettaglio extra che la rende speciale come la chiusura con fibbia metallica.

La plissé metallizzata: un must have per la sera ma anche da giorno, per chi ama osare. Da mixare con capi sportivi per un effetto high-low o con blazer strutturati per un look da cocktail.

Perchè è un capo iconico?

Oggi la gonna non è più sinonimo di genere, ma di stile: è uno spazio di espressione, non di costrizione, capace, come pochi altri indumenti nella storia, di passare da simbolo di grazia a oggetto del desiderio a strumento visivo di empowerment. Ed è per questo che possiamo definirla un capo iconico: per la sua capacità di adattarsi ai tempi, di cambiare pelle e attraversare le epoche mantenendo intatto il suo fascino. Le generazioni di oggi la interpretano con leggerezza e audacia, abbattendo i cliché e i codici obsoleti che la volevano impostata o relegata a occasioni e contesti. La gonna, con la resilienza dimostrata negli anni, non è più un dovere, è una scelta di stile.

  1. Come abbinarla? 3 consigli di stile

Gonna midi e t-shirt vintage: un look effortless ma ricercato. Da completare con sandali flat o mocassini chunky.

Mini in pelle e camicia oversize: il mix vincente tra l’audacia della pelle e la sobrietà della camicia per un look equilibrato e deciso. Da completare con sneakers chunky o sandali flat

Gonna lunga in chiffon e maglia a coste: il gioco di texture crea dinamismo e, con gli accessori giusti, può diventare in pochi istanti un outfit da giorno e da sera.

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