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Achille Lauro: la rivoluzione di stile (e non solo)

Un film già visto? Sarà, ma fa comunque audience

di Annalisa Tortora
3 min

Protagonista discusso e poliedrico della scena musicale e culturale italiana degli ultimi anni, Achille Lauro ci ha abituati a un’immagine che parla insieme alle canzoni, condite con l’arte di chi sceglie di esprimersi in tutti i modi che conosce: tatuaggi, tutine, paillettes, pelle, latex e giacche sartoriali. E, benché i meno giovani possano vantare di averne visti di sovversivi nel mondo della musica, Lauro rappresenta ormai da anni l’idea che tutto è comunicazione dall’immagine ai testi delle canzoni (ne abbiamo parlato spesso, per Renato Zero, Damiano David e non solo).

La sua carriera ha attraversato diverse fasi di evoluzioni tanto musicali quanto stilistiche, che lo hanno portato a diventare una vera e propria icona. Un approccio audace, provocatorio e innovativo, il suo, che ha conquistato il pubblico non solo come musicista, ma anche come interprete di tendenze e linguaggi contemporanei, sia nel mondo della moda che in quello dell’arte in generale. “Mi piace declinare la creatività nelle sue forme più assolute: musica, arte, mondo digital. Una continua contaminazione tra arti, non convenzionale e libera. Sono contento che il progetto Directed By Achille Lauro si apra al metaverso, una dimensione virtuale parallela ancora inesplorata dal grande pubblico“, ha dichiarato Lauro nel 2022 in occasione della presentazione del suo incubatore di idee, uno spazio dedicato a ogni forma d’arte, del fashion e del design, sviluppato anche in un metaverso in collaborazione con Valuart.

Da Lauro ad Achille Lauro: l’inizio della rivoluzione

Nato l’11 luglio 1990 a Roma, con il nome di Lauro De Marinis, cresce in un ambiente che gli permette di entrare in contatto fin da giovane con la musica, l’arte e la cultura. La sua carriera prende forma nel 2011 con il primo demo pubblicato su YouTube ma la visibilità a livello nazionale si fa strada giorno dopo giorno solo anni dopo, tra etichette discografiche indipendenti e collaborazioni con artisti già affermati. “Il mio primo disco da morto” segna un punto di svolta nella sua carriera, introducendo un mix di generi che spaziano dall’hip hop alla trap, dal rock al pop, con un linguaggio provocatorio e irriverente che diventa una delle sue cifre.

Il vero successo arriva tra il 2016 e il 2017, con l’uscita dell’album “Ragazzi madre”, che contiene alcuni dei brani più noti del suo repertorio, come “C’est la vie“. Il suo linguaggio musicale si fa più riflessivo e inizia a trattare temi legati alla società, all’amore, e alla ricerca della propria identità. Un lavoro che segna l’inizio di una nuova fase della sua carriera: quella che lo vedrà non solo come musicista, ma anche come una figura controversa e di rottura, capace di spingersi oltre i confini tradizionali della musica.

È nato un Artista multidimensionale

Il 2019 è l’anno che segna l’ingresso di Achille Lauro sul palco dell’Ariston: al Festival di Sanremo, una delle vetrine più prestigiose della musica italiana, partecipa con il brano Rolls Royce, che non solo lo consacra (con non poche polemiche) come una delle voci più innovative del panorama musicale, ma lo rende anche un personaggio pubblico capace di attirare l’attenzione per le sue performance e per la sua estetica. Uno stile audace, già visto, dicono alcuni, ma non per questo meno d’effetto; una fusione di pop rock, ma soprattutto un’immagine che affonda le radici nell’estetica del glamour e della provocazione. I look di Sanremo, che includono abiti eccentrici e scenografie teatrali, lo rendono riconoscibile, elevandolo, di fatto, a icona di stile. Discusso ma pur sempre iconico.

Il suo non è un Festival solo musicale, ma anche visivo e culturale. Lauro riesce a unire la musica alla performance, creando uno spettacolo che va oltre il brano, senza paura di sperimentare, di osare, di ribaltare le convenzioni. Il suo essere “diverso”, la sua estetica a metà tra il vintage e il futuristico, tra macho ed effeminato, diventa il vero punto di forza del suo passaggio a Sanremo, una manifestazione che lo incorona simbolo di una generazione che non si accontenta delle etichette tradizionali.

Proprio per la forza ingaggiante del personaggio, del messaggio e della sua musica, Amadeus lo vorrà in gara nel 2020, anno di “Me ne frego” e della tutina trasparente tutta ricoperta di paillettes (l’anno prima del bacio saffico con l’amico e collega Boss Doms) e in quell’occasione Lauro dichiarerà: “Sono fatto così, mi metto quel che voglio e mi piace: la pelliccia, la pochette, gli occhiali glitterati sono da femmina? Allora sono una femmina. […]”.

Nella difficile edizione 2021 della kermesse ligure, Amadeus lo riconferma come ospite fisso con il compito di interpretare in musica cinque “quadri” che siano omaggio alla storia di tutti noi, ed è in quell’occasione che Lauro presenta pezzi fusi in uno show di costumi e messaggi intrinseci, uno spettacolo visivo che sa raccontarsi ben oltre la musica.

Achille Lauro, un nuovo capitolo

Quando arriva X Factor nella carriera di questo artista non è solo un’importante svolta professionale, ma anche una nuova occasione per lui di esprimere la sua visione della musica e della creatività. Da giudice, Lauro si distingue per la sua capacità di andare oltre i confini delle convenzioni musicali, mostrando una particolare attenzione alla ricerca dell’autenticità e della visione personale degli artisti in gara, offrendo spunti acuti, spesso provocatori, ma sempre sinceri. Il suo stile esuberante contribuisce a dare al programma una dimensione articolata, al di là della semplice competizione ed è qui che Lauro dimostra che la musica è, sì, un linguaggio universale, ma che può essere tradotto e interpretato in infiniti modi, senza mai perdere il suo impatto emotivo.

Musica, moda e cultura: uno stile in evoluzione

L’elemento che caratterizza Achille Lauro in modo assoluto è la sua poliedricità. Non è solo un musicista, ma è anche un personaggio nel mondo della moda e della cultura. La sua immagine, che si evolve continuamente, si intreccia profondamente con la sua musica, creando una fusione che lo distingue dalla massa. Nel suo sapersi reinventare, come una tela bianca sulla quale si dipingono ogni volta nuovi tratti, Lauro tesse collaborazioni importanti con alcuni dei nomi più blasonati del panorama della moda con i quali costruisce gli outfit di alcune delle sue performance più iconiche (tanto per citarne uno, Alessandro Michele, ex Direttore Creativo di Gucci ha affermato: “Vestire Lauro è stato come piazzare una bomba all’Ariston”) .

La sua estetica è cambiata nel corso degli anni, passando da un look più “grezzo” e underground a un’immagine più sofisticata e glamour, che richiama fortemente le tendenze internazionali, ma che allo stesso tempo conserva sempre un tocco di personalità. L’abbigliamento, infatti, è curato nei minimi dettagli, e si presenta come un mix di riferimenti vintage e contemporanei, con una forte componente teatrale e un’influenza che spazia dal rock anni ‘70 all’alta moda. Gli outfit, spesso eccentrici, sono parte integrante del suo messaggio artistico, che si esprime anche attraverso di essi. Achille Lauro è l’emblema dell’artista che non ha paura di osare, che usa la sua immaginecome un veicolo per raccontare storie, per esprimere il suo io più profondo.

L’evoluzione stilistica di Achille Lauro, dunque, è affascinante quanto quella musicale. Nei suoi primi anni, il look più street e un’immagine che si rifaceva al mondo del rap e della trap erano coerenti con il personaggio nascente e con la sua produzione musicale. Gli abiti erano semplici, pratici, spesso segnati da un’estetica “vissuta”, che rifletteva un percorso artistico più ruvido. Con il passare degli anni, però, Lauro ha evoluto il suo stile, virando su un look più sofisticato, rimanendo sempre provocatorio. Oggi, la sua immagine è caratterizzata da abiti sartoriali, giacche doppiopetto, accessori d’impatto, e una continua ricerca di originalità che lo fa emergere in un panorama musicale e culturale dove la visibilità conta.

Il cambiamento dello stile sembra sovrapporsi alla sua evoluzione come artista: Achille Lauro ha saputo fare del look un’estensione della sua identità musicale, creando un personaggio che si presenta come una fusione tra il divo pop e artista di strada, tra il glamour e il caos, tra lo stereotipo dell’uomo vero e la delicatezza della donna e le sue performance sono diventate delle vere e proprie sfilate di moda, in cui la musica e l’immagine si fondono in modo armonico e provocatorio.

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