Sommario
Il palco del Teatro Ariston, ancora una volta, è teatro di un’esplosione di stile, tendenze e coraggio sartoriale durante questa 75ª edizione del Festival di Sanremo. Come ogni anno, hanno l’opportunità di sfoggiare non solo la loro espressività artistica in termini canori, ma anche la loro immagine, creando look più o meno memorabili ma comunque sono destinati a far parlare. Non è solo la musica a brillare, lo sappiamo, ma anche l’arte del vestire, che quest’anno si è mostrata in tutta la sua poliedricità, tra eccessi, accessori originali e sobria eleganza.
Minimi comuni denominatori? Guanti da uomo, calze con sandali e glitter
Nel mare di proposte sartoriali che hanno affollato il palco, alcuni trend hanno preso piede in modo unanime. Tra questi, spicca senza dubbio l’uso dei guanti da uomo: colorati, in pelle o in tessuti trasparenti, hanno attraversato la scena con disinvoltura, portando una ventata di freschezza e, insieme, un sapore retrò conditi con un pizzico di sensualità inaspettata per il genere maschile.
Anche il look con calze e sandali ha fatto la sua incursione, per la gioia di chi ama mescolare l’eleganza formale con un tocco di casualità moderna. Un contrasto netto che ha riscosso sia consensi che perplessità, ma in fondo sappiamo bene che la moda non sempre è bella, semplicemente è.
Non potevano mancare, poi, i gioielli e le spille, che hanno preso prepotentemente la scena: parure, collane vistose, orecchini pendenti, bracciali e anelli sono stati indossati con una generosa abbondanza sia da donne che da uomini in una celebrazione di sfarzosi ornamenti che brillano sotto le luci di uno dei palchi più importanti del nostro panorama musicale.
In linea con le tendenze più audai del 2025, non sono mancate le trasparenze. Gli uomini si sono spesso presentati in queste tre serate a petto nudo o in canottiera, nella migliore delle ipotesi coperti giacche di pelle o giacche bolero. Le trasparenze sulle donne, invece, non hanno fatto altro che enfatizzare sensualità e modernità. Infine, i glitter, sempre più protagonisti di un’estetica quasi futuristica, si sono fatti strada sia per gli uomini che per le donne con abiti e bluse più o meno scintillanti, ma in fondo si sa, il glitter va bene per la festa e quale festa migliore di Sanremo?
Accessori distintivi: un viaggio nei dettagli
Questa edizione 2025 di Sanremo sta avendo la caratteristica comune di essere memorabile non solo per la qualità delle canzoni in gara (notevole) ma anche per l’immagine dei cantanti che calcano la scena, con o senza eccessi ma in alcuni casi con dettagli e accessori particolarmente degni di nota.
Gaia indossa un guanto metallico in una mano, simbolo di vigore e di un’eleganza cruda: la canzone parla di un “gioco di forza amoroso” in cui uno dei due deve cedere e così, quel guanto sulla mano destra diventa il simbolo della forza in contrapposizione con la mano sinistra, quella del cuore, lasciata nuda. Un accessorio che mescola glamour e un pizzico di futurismo, capace di emergere in modo semplice ma potente avvalorando il messaggio della canzone in gara.
Lucio Corsi, con il suo stile eccentrico, ha aggiunto (non solo per l’occasione sanremese) elementi distintivi al suo look (di per sé già stravagante): dal viso truccato di bianco simil Pierrot alle spallone farfalla al cappello, basco morbido, che hanno fatto da elementi di contrasto con la disarmante normalità di cui parla la sua canzone. Un po’ poetico, un po’ rock, un po’ menestrello, il cappello è diventato una sorta di sua firma visiva.
Francesco Gabbani ha scelto di puntare su un abbigliamento classico ed elegante impreziosito da una spilla gioiello, una piccola, ma raffinata creazione a forma di fiore che a sua volta tiene un fiore e che ha illuminato il suo abito sobrio e raffinato. Un accessorio che, pur nella sua semplicità, ha saputo raccontare una storia di classe.
Coma Cose, dal canto loro, si sono distinti per il trucco eccessivo e gli abiti retrò, un gioco di contrasti che strizza l’occhio all’estetica degli anni ’80 e ‘90. Un accento sul viso che ha lasciato il segno con colori accesi e cuoricini, proprio come le loro sonorità pronte a diventare tormentone.
Per Simone Cristicchi, la scelta di una boutonnierecon un fiore tono su tono va a enfatizzare l’aspetto raffinato e intimo del suo look, portando un tocco di romanticismo alla sua esibizione che non racconta della “solita” storia d’amore ma entra nell’intimità dei sentimenti più autentici e profondi, quelli che legano un figlio alla propria madre.
Noemi, un’altra delle grandi voci femminili del Festival, si è esibita con l’asta del microfono personalizzata, che è diventata parte integrante del suo look. L’asta, elegante e decorata, quasi a rappresentare una moderna colonna realizzata in metallo con la base ampia e poi sempre più stretta verso l’alto, è stata l’accessorio perfetto per accompagnare la sua potente presenza sul palco e i suoi outfit eleganti, raffinati e senza eccessi.
Poi c’è Achille Lauro, sempre un passo avanti con la moda, che ha scelto di giocare la prima sera con una spilla gioiello in pendant con gli orecchini e la seconda sera con una boutonniere nera sul completo gessato bianco dal sapore retrò. I particolari fanno sempre la differenza e Lauro lo sa.
Infine, Fedez nel suo look total black ha catturato l’attenzione per il suo sguardo fuori dal comune con delle lenti a contatto nere, che hanno arricchito il suo look di un’aura misteriosa e assolutamente contemporanea, perfetta per la “guerra dei mondi” di cui parla nella sua canzone.
Eleganza senza eccessi
Non tutti, però, hanno deciso di cedere alla tentazione dell’accessorio sopra le righe. Alcuni artisti hanno scelto un percorso più sobrio e, paradossalmente, altrettanto memorabile.
Giorgia, con quel suo stile elegante e raffinato, non è ricorsa a eccessi, presentandosi sul palco con abiti leggeri, quasi impalpabili, un mix di maschile e femminile seguendo la massima per cui la semplicità è la vera chiave dell’eleganza. La sua bellezza naturale ha trovato espressione in un look che ha valorizzato la sua voce potente e la sua straordinaria grazia che si sposa perfettamente e coerentemente con la sua canzone.
Brunori Sas, allo stesso modo, ha portato sul palco la sua consueta sobrietà classica, con un look dal sapore antico e senza fronzoli, che ha reso il suo stile ancora più autentico e memorabile. La sua presenza discreta ha conferito una sensazione di freschezza e allo stesso tempo di granitica e rassicurante presenza al palco dell’Ariston, anche lui, in perfetta coerenza con il pezzo presentato in gara.
Anche Marcella Bella e Massimo Ranieri hanno scelto un’eleganza che non ha bisogno di sottolineature per essere notata. Il loro approccio senza esagerazioni, assolutamente coerente e ponderato anche con la loro età, ha trovato un perfetto equilibrio tra classe e discrezione, sottolineando nuovamente il fatto che la vera eleganza non ha bisogno di ostentazione soprattutto per due pilastri della musica come loro.
Dai look audaci e innovativi degli artisti più giovani agli outfit più eleganti e misurati di artisti della vecchia scuola, il Festival ha celebrato l’immagine in tutte le sue sfumature. E mentre alcuni si sono distinti per gli accessori originali, altri hanno scelto la via della sobrietà, confermando che, alla fine, la moda è un linguaggio, parla di personalità non solo artistica, racconta le canzoni in gara e i cantanti che le propongono e, in qualche modo, è capace di guidarci nel loro mondo per il tempo dell’esibizione.